Restauri dei reperti archeologici provenienti dal pozzetto votivo della Chiesa di San Salvatore
Durante le indagini archeologiche condotte da Giovanni Millemaci e Alice Gerini sotto la direzione scientifica di Mariavittoria Guerrini e, in seguito, di Silvia Vilucchi (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le provincie di Pistoia e di Prato) nel sottosuolo della Chiesa di San Salvatore che oggi ospita il Museo di San Salvatore, è stato individuato un pozzetto votivo usato forse per un rito di riconsacrazione della chiesa e per dare una sistemazione consona agli oggetti liturgici rotti o non più utilizzabili.
Il ritrovamento eccezionale e inaspettato ha richiesto l’intervento di un team di restauratrici, specializzate nel recupero di reperti di diversa natura, composto da Laura Benucci, Nadia Barbi, Graziella Palei. Il pozzetto conteneva infatti, misti a ceneri e a terra, ceramiche, vetri, metalli, tessuti e reperti di natura organica. In alcuni casi il riconoscimento dei materiali è stato possibile solo grazie ad analisi approfondite eseguite nelle fasi propedeutiche al restauro come nel caso dei tessuti e della spugna. Quest’ultimo particolare reperto, che richiama al racconto della passione di Cristo, è tutt’ora in corso di studio e potrà riservare ulteriori interessanti aggiornamenti.
I reperti del pozzetto votivo sono esposti nel Museo dei San Salvatore.