Palazzo de' Rossi
Il Palazzo è il frutto di una serie di interventi edilizi eseguiti per lo più nella seconda metà del Settecento, volti a testimoniare la nobiltà di una delle più importanti famiglie della città, la famiglia de’ Rossi. Il luogo scelto per l’edificazione del palazzo era quello che storicamente aveva visto precedenti insediamenti della famiglia già in età medievale. A questo casato si faceva risalire Grandonio, mitico condottiero che aveva combattuto nella guerra delle Baleari nel 1120. Tradizionalmente si attribuisce a lui la testa collocata alla cantonata di via de’ Rossi, che precede il palazzo omonimo.
Un ampio atrio dà accesso all’edificio, al cortile interno e allo scalone decorato a stucco che conduce al primo e secondo piano, dove si trovavano le zone residenziali della famiglia. Al di sopra sono situati un terzo livello e un’altana dalla quale si domina a 360° il panorama della città.
Una parte significativa dello spazio è occupata dal magnifico Saloncino della musica a doppio volume, completamente decorato da dipinti con cornici in stucco del 18°-19° secolo.
La terrazza esterna, un tempo cortile, orto e giardino, è identificata come Terrazza Grandonio, per la statua del mitico eroe lì collocata nel 1802.
Nel palazzo si trovano decorazioni di età settecentesca dei pistoiesi Ippolito Matteini, Luigi e Filippo Rafanelli, Giuseppe Brizzi e Luigi Cheli, detto “il Marzocco”, oltre al fiorentino Vincenzo Meucci. I vasti interventi ottocenteschi videro impegnati, al piano terreno e nelle diverse sale dei due piani nobili, artisti di rilievo come Giuseppe Bezzuoli, Nicola Monti, Ferdinando Marini e Bartolomeo Valiani. Nel 2004 un soffitto è stato decorato dall’artista statunitense Sol Lewitt.
Dal 2000 il palazzo è sede della Fondazione Caript. A seguito di una campagna di ristrutturazione che ha riportato il palazzo agli antichi splendori, eseguita tra il 2009 e il 2013, le sale al piano terreno sono state dedicate alle Collezioni del Novecento.