Armstrong rosso a
righe blu
Questo dipinto eseguito nel 1964 è una testimonianza dell’attività pittorica di Adolfo Natalini, dal 1966 prettamente impegnato nel panorama delle ricerche di architettura radicale all’interno del gruppo Superstudio a Firenze. Nei primi anni Sessanta Natalini condivide con i coetanei Roberto Barni e Gianni Ruffi uno studio a Pistoia e una comune passione per la pittura, orientata verso la contemporanea pop art americana e inglese. Il gruppo fu consacrato come Scuola di Pistoia dal critico Cesare Vivaldi sulla rivista “Collage” nel settembre del 1966, quando ormai Natalini aveva intrapreso una nuova strada lavorativa e al suo posto si era aggiunto Umberto Buscioni.
Nella serie dei dipinti dedicati a Louis Armstrong, come questo su fondo rosso con righe blu, l’ispirazione scaturisce dall’immagine stereotipata del trombettista jazz, più volte usata nei rotocalchi e sulle custodie dei dischi in vinile, come nella Collana del jazz della casa editrice Fabbri (1968).
L’ispirazione ai ritratti serializzati di Warhol è autonomamente rielaborata secondo le modalità proprie della comunicazione pubblicitaria e della fotografia di reportage: immagini ingigantite con contorni nettamente disegnati, taglio frontale, colori stesi a campiture piatte e uniformi di grande impatto visivo. Ne scaturisce una modalità pittorica di nuova potenzialità espressiva in presa diretta con quanto si andava elaborando nell’ambito della comunicazione di massa e trovava evidenza diretta nella quotidianità, spesso urbana, degli anni del boom economico.