Progetto di restauro dei reperti provenienti dalle indagini archeologiche dell’Antico Palazzo dei Vescovi
Le indagini archeologiche condotte a più riprese nel corso degli anni Settanta del Novecento nel sottosuolo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, grazie al lavoro critico di Guido Vannini, hanno messo a disposizione degli studiosi un’importante base di dati delle risultanze dello scavo e un archivio di reperti che ancora oggi sono fonti imprescindibili per gli studi di archeologia.
Un nucleo significativo di quei reperti – ceramiche, vetri e metalli – fu restaurato in occasione del primo allestimento del Percorso archeologico e negli anni seguenti è stato oggetto di una periodica manutenzione. A distanza di quasi quarant’anni da quelle prime operazioni di pulitura, incollaggio e integrazione, i reperti hanno dimostrato la necessità di nuovi interventi: una manutenzione più approfondita e una revisione delle precedenti integrazioni da aggiornare secondo i più recenti criteri del restauro.
La revisione, effettuata sotto la supervisione di Silvia Vilucchi (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le provincie di Pistoia e di Prato), ha interessato circa 550 reperti dei quali 235 hanno subito interventi approfonditi di pulitura, di consolidamento anche strutturale e di riordino materico delle forme con integrazioni pittoriche a puntinato per ottenere un’armonizzazione cromatica le superfici esterne. Il progetto è stato curato dalle restauratrici, Ludovica Nicolai, Francesca Rossi con il supporto di Roberta Mangiola e di Veronica Collina.
Il programma di restauri è stato realizzato in collaborazione con Pistoia Musei grazie a un protocollo d’intesa sottoscritto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le provincie di Pistoia e Prato e da Fondazione Caript che ha garantito il completo finanziamento dei lavori.