Palazzo Buontalenti
Palazzo Buontalenti (già Palazzo Sozzifanti), interessante esempio di architettura fiorentina di fine Cinquecento, occupa un’importante porzione urbana al limite della prima cerchia di mura, antistante a Palazzo de’ Rossi. Imponente ma di fatto poco percepito per la contiguità degli edifici di contorno e per un affaccio su vie poco favorevoli a una visione d’insieme, presenta una particolare distribuzione delle aperture, non in asse con la facciata di riferimento.
All’interno si trova una corte, caratterizzata da due sistemi di loggia portico a doppio ordine di colonne con diametro decrescente: questo espediente architettonico amplifica suggestivamente lo slancio del palazzo verso l’alto.
La denominazione dell’edificio è dovuta al presunto coinvolgimento del celebre architetto fiorentino Bernardo Buontalenti nella fase progettuale, che si colloca tra il 1580 e il 1583.
L’edificazione della dimora signorile, che formalmente passa attraverso l’istituzione della Pia Sapienza (la cui sede ospita oggi la Biblioteca Forteguerriana), era in realtà concepita come residenza pistoiese del Granduca: il vero committente, infatti, ne fu la Pratica Segreta, magistratura al suo servizio. Significativa era la presenza di un passaggio sopraelevato, sul lato del palazzo che affaccia su vicolo dei Pedoni, concepito per arrivare alla chiesa di San Biagio senza scendere in strada.
Nel 1592 il palazzo fu venduto a Ottavio e Giulio di Bartolomeo Sozzifanti, una famiglia in ascesa e probabilmente filo-granducale. Nel 1863 fu donato da Niccolò Sozzifanti al Comune di Pistoia per accogliervi istituti di beneficienza; nel 1914 vi fu il Monte di Pietà e dal 1936 la Sezione Pegni della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Nel 2011 Fondazione Caript acquista alcune porzioni del palazzo, destinandone i locali al piano terreno a sede espositiva per mostre temporanee. Tra il 2011 e il 2013, e ancora tra il 2017 e il 2019 il palazzo è stato completamente ristrutturato e oggi ospita le mostre temporanee di Pistoia Musei.